La stagione di Formula 1 è ormai agli sgoccioli e a Città del Messico, sede della terzultima tappa del mondiale, il campione del mondo Max Verstappen mette l’ennesimo punto esclamativo sulla sua meravigliosa stagione conquistando la pole al sabato e la vittoria, che gli vale il primato assoluto di vittorie in una sola stagione (14!), alla domenica. In una gara tutt’altro che spettacolare, l’olandese sfodera una prestazione solidissima che gli permette di tenersi alle spalle un buon Hamilton e l’idolo di casa Perez che va a chiudere un podio fotocopia di quello del 2021. La Ferrari è irriconoscibile per tutto il weekend e dovrà ragionare molto sui motivi di questo tracollo in settimana, mentre alcuni piloti si riscattano dopo molti GP difficili. Andiamo quindi a scoprire i top e flop del GP del Messico!
FLOP 3
Haas
La scuderia americana, che tanto aveva fatto bene a inizio stagione, negli ultimi GP ricorda di più la sua versione 2021 rispetto alla macchina che aveva sorpreso tutti a marzo in Bahrain. In Messico l’Haas conclude la gara come ultima forza in griglia, Latifi a parte, rimanendo sempre lontana dalla zona punti e dimostrandosi poco competitiva anche al sabato, giornata in cui di solito la monoposto bianca riesce a difendersi. In attesa di scoprire chi sostituirà Schumacher, a questo punto sempre più lontano dalla F1, Steiner ha di che preoccuparsi e non si tratta di Netflix…
Pierre Gasly
Il francese conclude non lontano dalla zona punti, ma se nelle ultime stagioni eravamo soliti nominarlo per via della grande sintonia con la sua AlphaTauri, quest’anno la sintonia più grande sembra averla con le penalità. Nonostante il solo punto punitivo sulla superlicenza che lo separa dalla squalifica per un GP, anche ieri Gasly si è lasciato andare in un sorpasso al limite e (giustamente) punito su Stroll. Probabilmente la testa è già all’Alpine, ma sicuramente a Enston si aspettano prestazioni migliori dopo i 10 milioni sborsati a RedBull per ingaggiarlo.
Ferrari
Qualcuno ha visto la F1-75? Perché ieri in pista è sembrato quasi di vedere una SF-21 visto il minuto di distacco da Verstappen e soprattutto i 40 secondi dalla Mercedes, team con la quale i rapporti di forza erano invertiti fino a pochi mesi fa. L’altezza del circuito messicano ha creato enormi difficoltà alla Rossa, sia in termini di prestazioni che in guidabilità. La speranza è che le prestazioni di ieri siano quasi completamente track-related, ma a Maranello devono alzare la testa: oltre a entusiasmo e perfezione, nelle ultime settimane sembra mancare anche il passo.
TOP 3
Valterri Bottas
Il finlandese rialza la testa e riporta punti e fiducia all’Alfa Romeo-Sauber, presto Audi. Da registrare in particolare una prestazione on-fire al sabato nella quale, soprattutto in Q2, è sembrato avere il passo per puntare alle posizioni che era solito occupare in Mercedes. In gara soffre come tutti coloro con un motore Ferrari sotto la scocca, ma considerando il rapporto qualità mezzo-risultato è sicuramente il migliore tra i motorizzati di Maranello. Bravo!
Daniel Ricciardo
Il canto del cigno? Chi lo sa, ma il Daniel Ricciardo visto in Messico è sembrato un pilota voglioso di divertirsi ancora un po’ nei suoi ultimi chilometri, almeno per ora, in Formula 1. E forse è questa stessa voglia che lo ha portato a una manovra avventata su Tsunoda, costata 10 secondi di penalità, tuttavia ininfluente per la conquista del suo settimo posto. Grande gara, all’attacco, e grande sensibilità sulle gomme: azzecca la “golden window” per la soft e conclude una buona gara, davanti anche al compagno di squadra Norris.
Lewis Hamilton
È meraviglioso vedere l’Hamilton di questa seconda metà di stagione, un pilota al folle inseguimento di quella che sarebbe la 104esima vittoria come fosse la prima. Chissà, forse ieri con una strategia migliore sarebbe anche stato possibile, nonostante Max fosse dannatamente veloce. In ogni caso il sette volte campione del mondo è partito terzo, resistendo agli assalti del Checo Perez e bruciando il compagno Russell, conquistando il secondo posto senza mai lasciare possibilità di ritorno ai rivali. Mancano Brasile e Abu Dhabi: riuscirà Lewis a interrompere il digiuno che dura dall’Arabia Saudita 2021?
Menzioni onorevoli
Il padrone di casa Checo Perez merita una menzione per la buona partenza grazie alla quale passa Russell e impensierisce Hamilton, dopodiché difende il podio provando quel che può per inseguire Hamilton in una pista in cui è molto difficile star sotto agli avversari. Menzione inevitabile per il campione del mondo Max Verstappen, alla quarta vittoria in Messico e quattordicesima stagionale, che stabilisce il record assoluto di vittorie in una singola stagione. Gli avversari, se ce ne fosse stato bisogno, hanno avuto un monito su chi sia l’uomo da battere.