Serve cambiare per risalire

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Il weekend del principato di Monaco è terminato con il classico epilogo: Max Verstappen e la sua RB19 sono inarrivabili per chiunque. Tuttavia, mentre c’è chi, come Aston Martin, prova a tenere botta e a infastidire gli austriaci, altri hanno dato il via a un profondo processo di revisione concettuale. Mercedes e Ferrari, hanno raccolto molto meno di ciò che si attendevano alla vigilia del mondiale. Internamente hanno dato il via a un cambio di direzione. Serve cambiare per risalire.

 

 

Gli uomini di Stoccarda si sono trovati a vivere una vera epopea con il loro progetto “zero sydepods” che, sulla carta, appariva dominante, salvo poi rivelarsi un buco nell’acqua. Toto Wolff, da uomo squadra, si è preso la responsabilità del fallimento e ha dato disposizioni perché si rivoluzioni il progetto.

A Monaco, Mercedes, si è presentata con una vettura rinnovata nelle forme, seguendo in modo meno estremo Red Bull. La pista non ha permesso di valutare in modo attendibile le modifiche, sebbene Lewis Hamilton abbia detto di sentire un feeling migliore. Per dare un giudizio della “versione B” si dovrà attendere il Montemelò. Ma cosa aspettarsi dalla nuova W14?

Credo che, sia la Mercedes stessa che chi segue questo sport, si attenda una vettura più efficente e in grado di generare più carico aereodinamico con il fondo. Sarebbe, d’altronde, utopico pensare che la Mercedes possa tornare ai gloriosi fasti visti fino a due anni fa.

Tuttavia, da una squadra affermata e con i mezzi di cui è fornita la casa della stella a tre punte, ci si attende una uscita dalle difficoltà. Conoscendo la tempra di Toto Wolff, mi aspetto una Mercedes che ritrova il terreno battuto.  Con duro lavoro potrebbe arrivare, verso la fine della stagione, ad infastidire, o addirittura a superare Aston Martin, lottando costantemente per dei podi.

Ritrovare la lotta per il podio in questa stagione è anche uno dei doveri basici se Mercedes intende far proseguire il suo “golden Boy” Lewis Hamilton, che ha già dato segni di non digerire la situazione. Non ridare a un pilota del calibro di Lewis una vettura competitiva, vuol dire azzoppare la motivazione di un pilota che, seppur ha vinto tutto, dimostra di essere affamato.

Il Monmelò sarà un focus per Mercedes. Dovrà capire la nuova vettura, e sicuramente da lì a fine stagione, dovessero funzionare gli accorgimenti, mi aspetto pacchetti di aggiornamento costanti per provare a riagganciare Red BUll nel 2024.

 

 

Chi ha bisogno, invece, di un forte cambio è Ferrari. La squadra italiana è passata in un inverno da essere una squadra che nel 2022 ha dato segno di poter lottare, al netto di tutto ciò che abbiamo visto non funzionare nel finire della stagione, a una squadra affondata in un pantano tecnico.

La debacle Ferrari ha il gusto di 2020 versione 2.0. La SF-23 si è rivelata un progetto tutt’altro che vincente. Migliorata nelle velocità di punta, la vettura ha perso grande terreno sul lato del carico aereodinamico. Non solo, quello che è stato il problema emerso al calare del 2022 sembra peggiorato anziché migliorato. La rossa pare non aver compreso minimamente le coperture 2023 rivelandosi una “distruggi gomme”

Anche per la casa Emiliana il Monmelò sarà uno spartiacque importante. Sul circuito catalano arriveranno copiose modifiche alla vettura. Nuova sospensione posteriore, miglioramenti nel disegno del fondo e soprattutto delle pance ridisegnate. Cosa aspettarsi dunque per gli anni a venire?

Per Ferrari il discorso si dipana su due strade. La prima è la seguente. Il nuovo pacchetto deve correggere un progetto sbagliato ridando competitività alla squadra. Almeno da portarla più spesso sul podio.

Se per Mercedes il focus si centra sull’agganciare Aston Martin, Ferrari non deve essere da meno. Lungo le 16 gare restanti deve risalire. L’obiettivo più ottimistico in assoluto, che ora pare un monte Everest, sarebbe il confermare la seconda posizione nel mondiale.

Sicuramente, le speranze per non buttare del tutto il progetto sono al ribasso. Salvare il salvabile vorrebbe dire chiudere il mondiale almeno al terzo posto con qualche podio, ma sicuramente davanti a Mercedes. Il sorpasso dei teutonici e la chiusura della classifica in quarta posizione sarebbe un cataclisma.

La seconda strada, invece, coinvolge la dirigenza. Dall’alto deve arrivare un importante cambio di figure ed organigramma. Sembra questa la direzione presa da Frederick Vasseur. Per essere in lotta per qualche cosa di più degno nel 2024, sarà importante investire nel modo giusto. 

In primis, risorse economiche in scelte giuste dal punto di vista progettuale, ma sarà importante anche investire oculatamente nel mercato dei tecnici. La dirigenza sembra aver capito questo dando facoltà a Vasseur di assumere tecnici dal mercato, cercando di pescare elementi di valore da chi né è ben fornito. D’altronde che questa sia la strada giusta lo dimostrano sia Red Bull che Aston Martin. 

La squadra austro-britannica, infatti, per essere dov’è, ha attinto a pieni mani da Mercedes. Lo stesso ha fatto il team di Lawrence Stroll prendendo dalla “fonte” Red Bull. I risultati sono evidenti.

Se nel 2023, Ferrari è chiamata a risalire, nel 2024 è chiamata a essere rivoluzionata nelle sue fondamenta, pena la sua credibilità nella competizione.

 

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