E’ spettacolo all’ennesima potenza sul circuito di Monza, dove una marea di tifosi vestiti di rosso festeggia il centenario del magnifico tracciato, insieme con personaggi famosi ed ovviamente con le stelle di questo show: i piloti e le squadre di Formula 1. Nonostante il grande supporto per la scuderia di casa, la Ferrari non riesce ad andare oltre un secondo ed un quarto posto, praticamente il massimo auspicabile. Vince sempre Verstappen, che guida in modo impeccabile una vettura molto performante, e su questo c’erano pochi dubbi. Russell chiude il podio, mentre Hamilton è quinto partendo dal fondo. Perez e Norris sono sesto e settimo, ma le vere sorprese sono le gare superlative di Gasly, De Vries e Zhou, che chiudono la zona punti surclassando i rispettivi compagni di squadra. Voleranno a Singapore senza modifiche alle proprie classifiche iridate Alpine, Haas e Aston Martin, che addirittura ritira entrambe le macchine.
Direzione gara: voto 0. E’ sotto gli occhi di tutti la pessima gestione del ritiro di Ricciardo e conseguente regime di Safety Car. Sono state suscitate polemiche infinite, ma cosa è successo dal giro 47 in poi? L’australiano accosta la vettura tra le due curve di Lesmo, sull’erba all’interno, e così si opta per una SC per dare tempo ai commissari di rimuovere la McLaren, anche considerando che la macchina non si trovasse in una posizione eccessivamente pericolosa. Mancano 6 giri alla fine quando Bernd Maylander entra in pista davanti al terzo classificato, George Russell, manovra non vietata dal regolamento ma che rallenta di molto le operazioni di messa in sicurezza della pista: i commissari non possono infatti agire se non prima tutti i piloti viaggino ad una velocità limitata, per non ripetere le traumatiche esperienze del passato. Peccato che Verstappen, leader della corsa, si trovi a mezzo giro dalla Safety Car, rendendo lungo e pericoloso il ricongiungimento. Le vetture che si trovavano tra Max e la SC, non per forza doppiate, si sono trovate in una situazione insolita, dovendo poi superare Maylander e recuperare un giro per riaccodarsi al gruppo. Nel frattempo la gru stava rimuovendo la vettura numero 3 dalla pista, con qualche difficoltà dovuta alla lontananza della via di fuga. I piloti doppiati non potevano ancora superare la Safety Car e così si è presa la decisione di terminare il Gran Premio senza più gareggiare.
E’ doveroso precisare che, dal punto di vista regolamentare, tutte le disposizioni post-Abu Dhabi 2021 siano state rispettate, dunque gli steward non hanno formalmente commesso errori. Le critiche, assolutamente condivisibili, hanno riguardato un aspetto diverso del motorsport: il tifo, la passione della gente, la gioia di veder sfrecciare le macchine più veloci al mondo sotto ai propri occhi, tutti aspetti oscurati da un finale di gara non all’altezza. Alcuni, tra cui Jacques Villeneuve, sono tornati sui propri passi, affermando che la gestione di Masi non sia stata poi così terribile durante lo scorso anno. Sempre secondo il canadese, nessuna gara dovrebbe terminare in regime di Safety Car, specialmente quando vi siano i presupposti per una bandiera rossa o per far sdoppiare le vetture indietro di un giro in modo rapido. Certamente lo spettacolo ha perso, ma sono fiducioso del fatto che il clamore generato da questa situazione possa, al di là delle regole, essere di grande insegnamento per le gare che verranno.
Red Bull: voto 10. La macchina è superlativa anche a Monza, gli aggiornamenti funzionano e i Campionati Mondiali sono solo una questione di tempo. Imbattibile. Max Verstappen (1° posto): Ancora una volta si dimostra superiore a tutti. Parte settimo, ma in pochi giri è già a ridosso di Leclerc. Una volta conquistata la testa della corsa non la lascia più, anche grazie ad una strategia ad una sosta ben riuscita. In ogni caso, bisogna precisare che il vantaggio strategico di Max non è solo dovuto ad una bella pensata di Hannah Schmitz, ma soprattutto al fatto che questa Red Bull, così ben bilanciata, si sia mostrata generosissima con le gomme. Verstappen ha infatti completato praticamente metà gara su gomme soft, mantenendo comunque tempi veloci e regolarissimi. La Safety Car negli ultimi giri rischia di mettere in pericolo la leadership dell’olandese, che si ferma nuovamente ai box, anche se il pit stop si rivelerà inutile dato che la gara non sarà fatta ripartire. Con ulteriori due giri, sarebbe stato comunque difficile sorpassare Super Max, ma chi lo sa. Sergio Perez (6° posto): voto 6,5. Ancora una volta una prestazione non eccezionale per il messicano, che partiva tredicesimo ma è stato richiamato troppo presto ai box. Sicuramente il team voleva capire se il rendimento delle gomme dure fosse buono, per montarle eventualmente sulla macchina numero 1.
Ferrari: voto 8. I piloti sono generosissimi, ma la vettura non è più al livello della diretta concorrente austriaca. Tra l’altro, la strategia adottata con Charles, col senno di poi, si è rivelata un fallimento: non disastrosa per carità, ma non ha ripagato. In ogni caso, pit stop o meno, Max non guidava su questo pianeta e nessuno sarebbe riuscito a batterlo. A tutta birra verso il 2023. Charles Leclerc (2° posto): voto 8+. Innanzitutto è autore di una magica, spettacolare, fantastica pole position, che regala dei momenti di gioia indelebili a tutto il popolo ferrarista. La gara è più complicata per il monegasco: al giro 13 rientra ai box sfruttando la VSC dovuta al ritiro di Vettel, e monta gomme medie per tentare le due soste. Una volta dietro Max non ne ha più per riprenderlo, dato che il gap di prestazione è stato piuttosto evidente. Il secondo posto era il massimo possibile. Carlos Sainz (4° posto): voto 8,5. Spettacolare rimonta dalla terzultima casella in griglia, che sarebbe addirittura potuta culminare in un podio. Carlos compie notevoli sorpassi dall’inizio alla fine della gara, che purtroppo viene fermata al giro 47 privandolo della possibilità di raggiungere e superare Russell con gomme più nuove. Perfetta la strategia medie-soft.
Mercedes: voto 7,5. Gli sviluppi da inizio stagione sono importanti, e nonostante a Monza non abbia trovato lo stesso passo delle Ferrari, la casa di Stoccarda ha ancora tutte le carte in regola per insidiare il secondo posto. George Russell (3° posto): voto 7,5 Ancora un gara solida e di spessore per George, che rischia parecchio negli ultimi giri ma infine è aiutato dalla Safety Car e conclude terzo. Anche lui ragionevolmente su due soste, è tranquillo per tutta la corsa e guadagna un podio prestigiosissimo. Lewis Hamilton (5° posto): voto 8. Anche per il pluricampione del mondo Monza è una tappa piacevole. Parte dietro Sainz e gli finisce esattamente dietro, meritandosi un bel voto. Una rimonta passata in sordina rispetto a quella dello spagnolo, ma altrettanto efficace. Da grande pilota il doppio sorpasso su Norris e Gasly, molto bello.
Alpine: voto 5. Un ritiro e un pilota fuori dai punti, certo non quello che ci si aspettava dopo le ottime uscite delle gare precedenti. Esteban Ocon (11° posto): voto 5,5. Non entra mai nella top-10 e chiude con un mesto undicesimo posto. E’ vero che parte quattordicesimo, ma davanti a lui si classificano vetture sulla carta ben più lente, quindi niente scuse, rimandato. Forse non lo aiuta neanche montare le hard. Fernando Alonso (RIT): voto 7,5. Qualifiche buone e nessuna penalità, al contrario del compagno di squadra, consentono ad Alonso di condurre una buonissima gara, sempre nelle prime 6/7 posizioni. Tutto questo finchè al giro 32 un problema tecnico non lo ferma, facendogli perdere l’opportunità di arricchire ulteriormente il bottino di punti di Alpine in questa stagione.
McLaren: voto 6,5. Nonostante uno sfortunato ritiro di una macchina nelle fasi finali del Gran Premio, quantomeno con l’altra arriva qualche punto. Peccato per l’occasione non sfruttata, dato che i diretti rivali nei costruttori hanno avuto un passaggio a vuoto. Lando Norris (7° posto): voto 7,5. Buonissima qualifica e solidissima gara. Non parte bene, ma infine è il primo del midfield, conducendo una gara tranquilla e controllata, che gli permette anche di sorpassare un velocissimo Gasly grazie ad una strategia migliore. Medie-soft (anche in ordine invertito) si è rivelata la migliore opzione tra le tante. Daniel Ricciardo (RIT): voto 7,5. Anche per lui ottima prova se si pensa alle ultime tre gare, in cui l’australiano era naufragato regolarmente nei bassifondi della classifica. Purtroppo deve ritirarsi a pochi giri dalla fine, ma ha dimostrato di avere ancora tanta voglia di correre e tanta affidabilità. Bravo.
Alfa Romeo: voto 6. Si intravede qualche segnale di ripresa con il debuttante Zhou, mentre Bottas dai tre quarti della griglia non riesce a risalire. Guanyu Zhou (10° posto): voto 7,5. Finalmente top-10 anche per il cinese, che è sempre in lotta nel gruppo di mezzo e alla fine riesce nell’impresa di raccogliere un altro punticino. Parlo di impresa innanzitutto perchè la macchina è visibilmente calata di livello da inizio stagione, oltre che per la performance non all’altezza del compagno di team. Ben fatto, era ora. Valtteri Bottas (13° posto): voto 5. Non un buon weekend per il finlandese che, seppur azzoppato dalla penalità, non gareggia in ogni caso all’altezza della situazione. E’ ultimo dopo il primo giro e non è, prevedibilmente, capace di effettuare chissà quale rimonta.
Haas: voto 5. Ancora una prestazione deludente per la scuderia americana, che si trova in netta difficoltà. La parabola discendente sembra essere come quella dell’Alfa Romeo, e conferma il trend della casa di Gene Haas da quando è in Formula 1: bene all’inizio ma sempre peggio con l’avanzare delle gare. Mick Schumacher (12° posto): voto 5,5. Non è una gran corsa quella del tedesco, anche se è evidente che sia stata fortemente condizionata dalla performance insufficiente della vettura. Finchè il mezzo tecnico non si evolverà, ci sarà poco da fare. Kevin Magnussen (16° posto): voto 4. Arriva ultimo, anche dietro Latifi. Sipario.
AlphaTauri: voto 7. Parziale rinascita della casa italiana, che raccoglie 4 punti con Gasly e una discreta prestazione con Tsunoda, partito ultimo e al quale non si poteva chiedere molto di più. Pierre Gasly (8° posto): voto 7,5. E’ bravo a mantenere la sua posizione di partenza per tutta la gara, che è già un ottimo risultato se si pensa al rendimento incostante e non eccezionale della sua vettura durante il corso della stagione. Perde il confronto con Norris dopo averlo superato nei primi metri, anche se le gomme dure non aiutano. Tutto sommato la macchina gli consente di raggiungere elevate velocità di punta e il francese porta a casa un buonissimo piazzamento. Yuki Tsunoda (14° posto): voto 5,5. Parte ultimo e si classifica terzultimo, non benissimo ma neanche così male. Ci si aspetta certamente qualcosa di più dal pilota giapponese, ma non era questo il weekend giusto per pretendere un risultato di spessore.
Aston Martin: voto 4. Doppio ritiro per la casa inglese nonostante le speranze di arrivo in top-10 fossero concrete. Occasione sprecata. Sebastian Vettel (RIT): voto SV. Dopo le solite orrende qualifiche, Seb si è purtroppo dovuto ritirare dopo 12 giri per noie meccaniche, causando tra l’altro la VSC che ha modificato, certamente in peggio, la strategia di Leclerc. Peccato chiudere a Monza in questo modo, proprio lì dove tutto è cominciato. Lance Stroll (RIT): voto 5,5. Anche lui non irresistibile, si trova a ridosso della zona punti fino al primo pit stop. Terminato nei bassifondi della classifica, non riuscirà più a raggiungere le posizioni che contano e sarà costretto al ritiro a poco più di dieci giri alla bandiera a scacchi.
Williams: voto 7. Anche se una macchina è inesistente, l’altra agguanta il miglior piazzamento di quest’anno della scuderia, al pari di Albon a Miami. E il bello è che questa vettura è guidata da Nyck De Vries, alla sua prima gara in Formula 1. Nyck De Vries (9° posto): voto 9,5. Prestazione assolutamente fenomenale del pilota olandese che viene chiamato a sostituire Albon, sottoposto ad un intervento di rimozione dell’appendice, dopo aver compiuto solamente una sessione di prove libere il venerdì in Aston Martin. Le aspettative non sono alte, ma lui mette subito in chiaro quanto sia veloce: Q2 al sabato e due punti guadagnati la domenica, alla prima corsa nella categoria regina e con il mezzo meno prestazionale dell’intero paddock. E’ sempre in top-10 ed in lotta costante per posizioni di rilievo. Incredibile…tutti lo vorremmo vedere anche l’anno prossimo perchè ha dimostrato di meritarselo. Nicholas Latifi (15° posto): voto 4. E’ sembrato chiaro a tutti che il GOAT non sia abbastanza veloce per questa categoria. E dispiace.