A Zandvoort va in scena il quindicesimo appuntamento del Campionato Mondiale di Formula 1 2022. In Olanda vince ancora Verstappen, per la decima volta quest’anno, lasciando sempre meno dubbi sull’identità del prossimo campione iridato. In netta ripresa le Mercedes dopo un non esaltante weekend a Spa, mentre la Ferrari è nuovamente tra le peggiori, almeno in confronto alle aspettative che si nutrivano per questo circuito. A punti le due Alpine e Norris, con Stroll a chiudere la top-10. Si confermano ancora in cerca di performance AlphaTauri, che non ha del tutto sfigurato, Haas, Alfa Romeo e Williams. Non bene neanche Ricciardo e Vettel, entrambi lontani dai rispettivi compagni. Ma analizziamo nello specifico cos’è accaduto in Olanda!
I piloti
1° classificato – Max Verstappen: voto 10. Ritorna tra gli umani. Nel suo GP di casa non può lasciarsi sfuggire una vittoria ben costruita e raramente messa in pericolo. Rischia e non poco in qualifica, quando tiene Leclerc dietro di soli 21 millesimi, anche se il monegasco, col senno di poi, non avrebbe comunque rappresentato una gran minaccia per la gara. Solo la Mercedes di Hamilton avrebbe potuto impensierire Max, tuttavia la Virtual Safety Car al giro 46 avvantaggia l’olandese che si sarebbe dovuto fermare ai box prima della fine della gara, mentre il rivale sembrava poter arrivare al traguardo su mescole bianche. La sua leadership non è stata dunque praticamente mai messa in dubbio.
2° classificato – George Russell: voto 8,5. Dopo una partenza non brillante con mescole medie, Russell è abile nel rimontare sino alle posizioni del podio e sfruttare al meglio gli avvenimenti della corsa. Per buona parte della gara è l’ombra di Hamilton, sempre a pochi secondi dal compagno e con soste identiche sia come mescole che come timing. La differenza si palesa quando, al giro 56, Russell è sveglio nel capire di dover effettuare un’altra sosta, per montare gomme soft e tentare un finale di gara arrembante. Supera il compagno di squadra più lento con mescole medie usate e si piazza secondo. Molto ben fatto.
3° classificato – Charles Leclerc: voto 7. Il primo ad essere deluso da una prestazione del genere, oltre che per l’andamento del mondiale, è certamente Charles. Non riesce a stare vicino a Verstappen, perdendo costantemente dal rivale in ogni fase di gara. Anche in Olanda c’è da considerare il fattore sfortuna/strategia, dato che il controverso episodio di Tsunoda condiziona in negativo la gara di Leclerc. Si pensava ad una SC o VSC, che nella maggior parte dei casi sarebbero state utilizzate dagli steward, invece il giapponese riparte e il tutto si conclude con un nulla di fatto. Leclerc però si è già fermato ai box, perdendo quel vantaggio che avranno Verstappen e le Mercedes quando poco dopo Tsunoda accosterà nuovamente e verrà chiamata in causa la VSC. Non ci sono più parole per descrivere la rassegnazione dell’ambiente ferrarista ad un fato avverso.
4° posto – Lewis Hamilton: voto 7,5. La sua gara in realtà non è niente male, tanto che ad un certo punto sembra addirittura avere qualche chances di vittoria. Costantemente davanti al compagno di squadra, è poi sfortunato e poco reattivo quando Bottas rimane fermo a bordo pista. Russell effettua la sosta ai box, mentre lui non cambia le sue medie e viene superato dai primi tre classificati, tutti con mescole più morbide e meno usurate. L’episodio è molto simile a quello di Leclerc a Silverstone, con la differenza importante che Hamilton non era primo al momento di entrata della Safety Car, e avrebbe tranquillamente potuto copiare la strategia di Max.
5° posto – Sergio Perez: voto 5,5. La sua gara è anonima, dato che non riesce a tener dietro le Frecce d’Argento e non ha assolutamente il passo del compagno di squadra. Il quinto posto era davvero il minimo indispensabile per il Checo. Sono a questo punto molto interessato a vederlo in azione a Monza.
6° posto – Fernando Alonso: voto 8,5. Ancora una gara solidissima dell’asturiano, che partiva addirittura tredicesimo, anche dietro ad Ocon. Svernicia tutti e compie una rimonta fantastica, raccogliendo davvero tanti punti. Bisogna anche dire che Sainz si autosabota e Mick si impantana nei bassifondi della classifica, ma vetture come quella di Stroll, Tsunoda, Gasly ed Ocon stesso arrivano dietro allo spagnolo per meriti suoi e del team, che effettua un’ottima strategia, anche se rischiosa. Le gomme dure non erano infatti mai state utilizzate per provare uno stint di gara, e nessuno avrebbe potuto sapere in anticipo come avrebbero risposto. Molto bene.
7° posto – Lando Norris: voto 7,5. Gara di ordinaria amministrazione dell’inglese, che ancora una volta surclassa il povero Ricciardo e porta a casa qualche punto per una classifica costruttori che sembra ormai condannare McLaren alla quinta posizione. In classifica piloti, Norris è invece settimo, il primo degli altri, a testimonianza di come le sue prestazioni siano generosissime da inizio stagione.
8° posto – Carlos Sainz: voto 6. Non poteva fare molto di più, diciamocelo. Con la sfortuna che ha avuto oggi è già tanto che abbia concluso la gara. Prima il pit stop di 12 secondi perchè la posteriore sinistra non arrivava, poi un discusso unsafe release che gli costerà 5 secondi di penalità (3 posizioni). Non c’è fine al peggio, e anche questa settimana si è fatta una figura non gloriosa.
9° posto – Esteban Ocon: voto 6,5. Recupera qualche posizione in partenza e per il resto della corsa rimane tranquillo dov’è. Non una prestazione grandiosa ma comunque sufficiente, anche considerando che il compagno di squadra era velocissimo a parità di mezzo.
10° posto – Lance Stroll: voto 7,5. Buonissimo fine settimana per il canadese, che surclassa il compagno di team in qualifica e poi è abile a mantenere la sua decima posizione anche in gara. Dopo qualche GP deludente, è bello vedere Stroll a punti in Olanda, sintomo del fatto che la macchina sta crescendo e il pilota in fondo non è così male come talvolta viene dipinto.
11° posto – Pierre Gasly: voto 6. Anche lui non riesce a recuperare posizioni dall’inizio alla fine della gara, ma neanche ne perde in fondo. Corsa tutto sommato accettabile, nonostante Tsunoda gli sia sempre stato davanti. Si vocifera di un suo approdo in Alpine l’anno prossimo, e chissà che Pierre non abbia già la testa da un’altra parte.
12° posto – Alexander Albon: voto 7. Tenendo conto del mezzo che la casa di Grove gli fornisce e delle performance non all’altezza di Latifi, la gara di Albon va esaltata. Il thailandese non è fortunato stavolta, ma corre con grinta e ottimo passo, mostrando nuovamente al mondo le responsabilità di Red Bull nell’averlo mandato via dopo soltanto mezza stagione.
13° posto – Mick Schumacher: voto 6. Le qualifiche di Mick sono state davvero esaltanti, con un accesso in Q3 impronosticabile. Purtroppo per lui, i punti vengono assegnati di domenica. E’ bloccato nel traffico di macchine più lente e la sua strategia è svantaggiata dalle varie VSC e SC. Già dopo la prima sosta, troppo anticipata, è dietro Vettel e non riuscirà più a risollevarsi. Peccato.
14° posto – Sebastian Vettel: voto 4. Commette un errore importante in Q1, che condiziona fortemente la sua gara in negativo. Parte diciannovesimo e nonostante recuperi varie posizioni, non è abbastanza. Inoltre, è autore di una serie di manovre inspiegabili al giro 37, quando da doppiato blocca letteralmente Hamilton e Perez dietro di lui per diverse curve. Il fatto è poi abbastanza strano se si pensa che il suo ingegnere lo aveva avvertito in anticipo dell’arrivo di macchine più veloci. Mistero.
15° posto – Kevin Magnussen: voto 4. Anche per lui non è il weekend della vita. Umiliato da Mick in qualifica, è autore di un’escursione sulla ghiaia al secondo giro, e dai bassifondi non è possibile far meglio di così.
16° posto – Guanyu Zhou: voto 6,5. Non pervenuto. Conduce purtroppo la solita gara nella seconda metà della classifica, con una strategia peraltro non fantastica. Ha però il grande merito di precedere Bottas in qualifica e praticamente per tutta la gara.
17° posto – Daniel Ricciardo: voto 3. Un abisso nero e senza fine è quello in cui sprofonda l’australiano. Malissimo in qualifica e ancor peggio in gara, la sua testa è già all’anno prossimo, che tra l’altro è tutto da scrivere per lui.
18° posto – Nicholas Latifi: voto 3. Riesce a farsi doppiare sempre e comunque. Eroe.
19° posto – Valtteri Bottas (RIT): voto 5. Perde il confronto con il compagno di squadra e non è mai davvero competitivo. Rimandato.
20° posto – Yuki Tsunoda (RIT): voto 7. Buon weekend per il giapponese fino al giro 45: si ferma ai margini della pista perchè gli sembra di avere una ruota non fissata, slaccia in parte le cinture, ma il team gli comunica che va tutto bene e così riparte. Percorre mezzo giro con le cinture allentate e poi si ferma ai box. Gli vengono cambiate le gomme e riallacciate le cinture, ma non è rilevato alcun problema, così viene rimesso in gara. Peccato che poco dopo sarà costretto ad accostare nuovamente a causa di problemi dello stesso tipo, slegati dunque dal fissaggio degli pneumatici. Gli steward hanno infine accertato che si trattasse di un problema al differenziale e nessuna sanzione è stata inflitta nè per questo nè per le cinture, in quanto non si è certi di quanto fossero allentate. Peccato perchè avrebbe potuto raccogliere almeno un punto.
I team
Red Bull: voto 9. Anche oggi un pilota sembra essere nettamente più veloce dell’altro, ma tutto sommato a chi importa: il secondo titolo piloti consecutivo è sempre più vicino a Milton Keynes, e tanto basta. La vittoria di SuperMax è dovuta sia alla valida strategia che al superlativo mezzo fornito all’olandese dal suo team. In una pista sulla quale le avversarie hanno davvero reso dura la vita ai bibitari, alla fine il risultato non cambia, e per grande merito loro.
Ferrari: voto 4. Dopo promettenti qualifiche ci si sarebbe aspettato di più, ma tra gomme disperse, penalità e ritmo non all’altezza, la Scuderia chiude anche questo weekend con pochi punti. L’inizio del Campionato era stato esaltante, ma adesso sono venute a mancare prestazioni e lucidità, che condannano i tifosi a dover sperare, come da abitudine, nell’anno successivo. La curva di risultati calante è certamente dovuta ad aggiornamenti che non reggono il passo dei diretti avversari. E adesso c’è la gara di casa.
Mercedes: voto 8. A soli 30 punti in classifica costruttori dalla Ferrari, la casa tedesca mette a segno un bel colpo. Vetture prestazionali il sabato e la domenica, con un passo degno dei migliori ed un’ottima strategia, almeno fino alla Safety Car. Russell è bravissimo a capire la necessità del cambio di gomme, mentre Hamilton prosegue con le medie fino alla fine. Errore fatale che gli costerà il podio e forse anche la vittoria, proprio come Leclerc a Silverstone.
Alpine: voto 8. Un sempre più convincente Alonso ruggisce nel midfield, con Ocon non lontano. Ancora un piazzamento a punti per entrambi, che rafforza il quarto posto tra i costruttori a discapito di una McLaren orfana di un pilota. Prestazioni che aumentano di qualità con il passare delle gare significa riuscire a sviluppare adeguatamente la macchina, lavoro che i francesi stanno svolgendo benissimo.
McLaren: voto 7. Potersi affidare ad un solo pilota è dura, ma quantomeno si nutrono forti aspettative per il futuro: Piastri ha confermato che correrà per i papaya il prossimo anno. La coppia che si definirà è a mio parere una delle più interessanti del Circus, vedremo come si comporterà.
Alfa Romeo: voto 5. Anche in Olanda il Biscione viene relegato nelle retrovie dall’inizio alla fine della gara, con una competitività che è calata nel corso della stagione al pari delle vetture ferrariste.
Haas: voto 5,5. Dopo la brillante qualifica di Mick, la gara sarebbe dovuta essere all’altezza. Purtroppo però la vettura non è velocissima e la strategia svantaggia il tedesco, che infine chiude tredicesimo a poca distanza da Magnussen. Anche loro in continuo calo dopo le gioie di inizio anno.
AlphaTauri: voto 6. La vettura è più competitiva del solito, tanto che Tsunoda entra in Q3 e Gasly sfiora l’undicesimo posto in gara. Dispiace che infine non si siano guadagnati punti, ma oggi li avrebbero meritati.
Aston Martin: voto 7. La macchina è performante, come testimonia la buona gara di Stroll. Peccato per Vettel, che commette un errore in Q1, ma in generale la scuderia racimola punti e pian piano tenta di recuperare posizioni.
Williams: voto 5. La vettura non è all’altezza, ma Albon non lo sa e si piazza dodicesimo. Latifi indietro di un’eternità.