La vittoria di Lewis Hamilton nel Gran Premio del Bahrain passa in secondo piano dopo quello che è successo al primo giro: Romain Grosjean è uscito sostanzialmente illeso da uno degli incidenti più spaventosi dell’era moderna della F1. Dopo l’iniziale ondata di shock e spavento, e con più di un’ora di ritardo per risistemare le barriere del tracciato, la concentrazione è tornata sulla pista. Come era plausibile immaginare, il leitmotiv non è cambiato: Lewis Hamilton vince e aggiunge un altro sigillo alla sua carriera unica.
TOP 3
Sergio Perez
Cosa gli si può dire? Dimostra sessione dopo sessione di essere uno dei più forti in griglia e, nonostante ciò, con ogni probabilità non farà parte del Circus nel 2021. Dall’annuncio dell’ingaggio di Sebastian Vettel, Checo sembra aver ingranato una marcia in più: estrae sempre il massimo dalla vettura. Ieri, sfruttando l’opportunità aperta dal calvario di Bottas e trattando le gomme coi guanti, il Messicano si era conquistato un altro podio. Il problema alla PU ed il ritiro non cambiano la prestazione.
Romain Grosjean
Impossibile non inserire Romain fra i top di giornata. Ha avuto la lucidità (e la possibilità fisica, non avendo perso conoscenza) di uscire rapidamente dalla vettura. Inserendo il Francese nei top intendiamo anche sottolineare il coraggio e la tempestività d’intervento dei commissari, ma soprattuto di Ian Roberts (eroe di giornata) e Alan van der Merwe, sopraggiunti a bordo della Medical Car. E perché non dovremmo evidenziare l’importanza dell’Halo? Magari ringraziando la FIA e coloro che hanno voluto fortemente implementare tale soluzione nonostante le forti critiche. E, già che ci siamo, ci teniamo a citare Dallara per la cellula di sopravvivenza che ha retto l’impatto devastante; ma dovremmo sottolineare anche l’importanza dell’HANS, dei guanti e della tuta di Grosjean.
Carlos Sainz Jr. & Pierre Gasly
Troppo complicato indicarne solo uno. Carlos si rende protagonista di una grandissima gara, spingendo come un dannato e comportandosi benissimo anche nei corpo a corpo: partire 15º e chiudere 5º non è sicuramente cosa da poco. Lo stesso discorso vale per Pierre Gasly, il quale ha allungato il suo stint come nessun altro attorno a lui ha fatto. Bravi, bravi, bravi entrambi.
Menzioni d’onore:
per Lewis Hamilton che vince ancora, ma oramai non sorprende. Per Max Verstappen che lotta, che ci prova, ma deve arrendersi. Per Albon che torna (con un pizzico di fortuna), sul podio. Infine, menzione d’onore per McLaren in generale: Lando 4º, Carlos 5º, e la classifica costruttori dice +17 su Racing Point…
FLOP 3
Scuderia Ferrari
Il buonsenso lasciava presagire che, dopo i 27 punti raccolti ad Istanbul, le cose sarebbero andate meno bene. Si sapeva che la conformazione del tracciato di Sakhir avrebbe messo in risalto le debolezze della SF1000, ma era lecito aspettarsi qualcosa di più, viste anche le indicazioni delle prove libere. Le qualifiche si sono rivelate abbastanza deludenti, ma è la gara che preoccupa maggiormente i tifosi: la vettura semplicemente non funziona, con Vettel che la descrive come “inguidabile” e Leclerc che spreme quel poco che c’è di prestazione per conquistare un punto (grazie ovviamente al ritiro di Perez). E se pensiamo che settimana prossima c’è l’ovale…
Valtteri Bottas
Il buon Valtteri comincia la gara nel migliore dei modi, partendo a rilento e perdendo 4 posizioni. Il Finlandese non ha, ovviamente, colpe per quanto riguarda la foratura, ma non ha mai mostrato di avere la forza ed il passo per risalire completamente la classifica. Il traffico ha influito tantissimo, ma da Valtteri ci si aspetta di più.
Pit stop Red Bull a Verstappen
Non vogliamo scagliarci contro i meccanici Red Bull: uno perché il loro non è sicuramente un lavoro facile, due perché è assolutamente normale che ci possa essere un errore o un ritardo al momento del pit stop, tre perché il pit stop di Max Verstappen non è stato esageratamente lungo. Tuttavia, quei secondi in più hanno quasi “privato” Max dell’unica chance di attaccare Lewis. Chissà se con un pit normale le cose sarebbero andate diversamente.
Menzione di (dis)onore:
Daniil Kvyat ribalta il povero Stroll ma, più in generale, è costantemente più lento del compagno di squadra durante tutto il weekend. Il Russo non ha mai avuto un grande feeling con l’AT01 e Sakhir non ha riservato eccezioni.