GP Azerbaigian: Top 3 e Flop 3

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Il GP dell’Azerbaigian manda in paradiso la Red Bull mentre rappresenta un vero dramma per la Ferrari. Dopo la ormai solita pole position di Leclerc – sei nelle prime otto gare -, è Max Verstappen a tagliare per primo il traguardo. Il monegasco della Ferrari per un problema al motore si ritira mentre conduceva il gran premio, raggiungendo nella lista dei ritirati il compagno di squadra Sainz. Mentre la Ferrari fa quindi doppietta di ritiri, la Red Bull monopolizza i primi due gradini del podio con Pèrez secondo e terzo il solito George Russell, faro della Mercedes. Ottima la gara anche dei campioni Hamilton, Vettel e Alonso, ritrovato Gasly. Male la Haas e l’Alfa Romeo, anch’esse motorizzate Ferrari, McLaren in un limbo abbastanza incolore. Ma andiamo a scoprire top e flop del GP dell’Azerbaigian!

 

FLOP 3

Lance Stroll

Non ci si aspettava un podio dal canadese, ma la Aston Martin pare stia lanciando segnali di crescita che però Lance non coglie. Due errori in qualifica, gara anonima, mai in lotta per i punti e ciò viene aggravato da una grande competitività di Sebastian Vettel, che vedremo più avanti. Per quanto possa sembrare improbabile, anche il suo sedile pare essere a rischio e non è con questi risultati che si ottiene una riconferma.

Mick Schumacher

Forse è la sua peggior gara di sempre in Formula 1 nonostante non commetta errori. Si qualifica in ultima posizione ed oggi riesce a mettere le ruote davanti al solo Latifi, approfittando della penalità inflitta a quest’ultimo. Magnussen era in lotta per i punti prima di ritirarsi mentre Mick è apparso addirittura timoroso, impaurito, come se per lui contasse più terminare la gara che fare risultato. La situazione è complicata dopo l’incidente di Monaco e non è Baku il circuito ideale dove riscattarsi, Steiner gli mette pressione ma ciò pare che stia facendo sciogliere Mick come un ghiacciolo al sole. La svolta deve avvenire prima sotto il profilo mentale, perché continuando così difficilmente Schumacher resterà in F1.

Scuderia Ferrari

Basterebbero due frasi del leggendario Enzo Ferrari per sintetizzare le ultime gare della Ferrari. La prima: “La sfortuna non esiste, esiste solo l’incapacità dell’uomo di fare o prevedere”, perché una volta può succedere, ma due macchine nello stesso week-end è troppo. La seconda: “L’aerodinamica è il risarcimento per chi non sa spremere cavalli dal motore”, ed il motore Ferrari ha già ceduto due volte. La vettura ovviamente è ottima, ma paga qualche km/h dalla Red Bull e adesso non è nemmeno affidabile. Il Drake disse anche che: “L’auto perfetta è quella che si distrugge dopo aver tagliato il traguardo”, e questa Ferrari al traguardo non ci arriva. Adesso la corsa al Mondiale è compromessa per la Rossa, va invertita la tendenza al più presto.

TOP 3

George Russell e Lewis Hamilton

Non siamo grandi fan degli ex aequo ma per una volta ci prendiamo questa licenza. Meritano i due piloti britannici di essere nella top 3 di questo GP, George Russell per la solita, spaventosa, costanza: otto volte su otto in top 5, tre podi e 7-1 su Hamilton nella lotta interna. Hamilton, sebbene dietro Russell, disputa una gara stoica, lottando contro il porpoising – il saltellamento della vettura – che si ripercuote sulla sua schiena. Riesce, con un grande sforzo, a terminare la gara in quarta posizione con due bei sorpassi su Ocon e Gasly.

Sebastian Vettel

Seb conferma il suo ottimo trend nel GP dell’Azerbaigian ottenendo il miglior risultato della stagione. Sesto al traguardo, con una sola sosta ed un ottimo passo gara. E’ autore della manovra della domenica, riuscendo a perdere solo sei secondi dopo un testa coda, frutto di tutta la pratica fatta negli ultimi anni di Ferrari (concedetecela questa dai). Vettel sembra aver trovato un discreto feeling con l’Aston Martin 2022, considerando che per colpe non sue ha mancato i punti a Miami e li ha solo sfiorati in Spagna. Il tedesco sembra in buona forma, chissà che non abbia ancora voglia di correre in F1?

Pierre Gasly

Per il francese finalmente una gara alla Gasly. Comincia bene già dal sabato qualificandosi sesto, oggi ha un’ottimo passo e gestione delle gomme, nel finale deve arrendersi solo ad Hamilton con gomme più fresche, ma non rovina la bontà della prestazione di Pierre. L’anno scorso era salito sul podio, quest’anno tenta di rilanciarsi con un’ottima quinta posizione tra le mille difficoltà dell’AlphaTauri.

Menzioni onorevoli

Non è per provocazione non aver messo la Red Bull nei top, semplicemente la doppietta è quello che ci si aspetta quando la concorrenza non c’è. Si conferma l’auto da battere, anche con le Ferrari in pista sembravano averne di più. Menzione d’onore anche per Alonso, di nuovo settimo al traguardo dopo essere scattato decimo. Peccato per Yuki Tsunoda che stava disputando una gara di grande sostanza fino al problema all’ala mobile che gli è costato la sesta posizione. E’ stato costretto a rientrare ai box e riparla, col nastro americano, si proprio quello.