La FIA è stata una delle protagoniste delle ultime stagioni di Formula 1. E non sempre in positivo…La Federazione da qualche anno fa discutere da molti punti di vista, a partire dalle penalità inflitte in gara ad arrivare alla gestione di scandali come il budget cap sforato dalla Red Bull o il motore irregolare della Ferrari nel 2019. Su un aspetto, però, la FIA ha convinto tutti: i nuovi regolamenti. Le nuove regole, in vigore dal 2022, hanno permesso di rendere più spettacolari le gare, facilitando i sorpassi e riuscendo a soddisfare contemporaneamente i tifosi, Liberty Media e anche i piloti.
A partire dall’anno scorso le gare sono più divertenti. Anche se questa Red Bull sta dando a tutti l’idea di potersi imporre come dominatrice delle prossime stagioni, le battaglie nel corso dei Gran Premi, almeno a centro gruppo, non mancano mai. E questo non accadeva nell’era Mercedes. Se questa fuga tecnica della Red Bull sia dovuta allo sforamento del budget cap è difficile da dire, almeno prima che escano i bilanci del 2022. La FIA, che è stata a dir poco morbida nel punire gli austriaci, deve augurarsi che Christian Horner e compagnia siano stati nei parametri previsti, altrimenti sarà inevitabile uno scontro politico tra i team e la Federazione.
Il discorso budget cap è, al momento, da rinviarsi. Un argomento su cui si può, invece, riflettere è la gestione delle gare. In Arabia Saudita la Direzione gara è stata molto in difficoltà e non solo nella gestione del podio-non podio poi di nuovo podio di Fernando Alonso. In una gara noiosa, non ravvivata nemmeno dalla rimonta di Max Verstappen, parsa fin troppo semplice, la Direzione gara si è messa a segnalare molti piloti per infrazioni minime. Come, per esempio, Lewis Hamilton, colpito da una bandiera bianco e nera per essersi leggermente mosso sul dritto per difendersi. Stessa sorte per Carlos Sainz, anche lui “colpevole” di aver ondeggiato un poco per difendersi da Hamilton stesso.
È curioso che a distanza di due anni, sempre in Arabia Saudita, si sia passati dal punire con soli 10 secondi di penalità un break-testing in pieno rettilineo di Verstappen nei confronti di Hamilton a sventolare bandiere per ogni difesa appena sopra le righe. Una mancanza di coerenza, quella della FIA, che stona ancor di più se si considera l’obiettivo che essa stessa si è posta, ovvero aumentare lo spettacolo. È possibile aumentare lo spettacolo con una tale fiscalità? E, soprattutto, finché non si avrà un metro di giudizio coerente e fisso, sarà possibile essere più spettacolari senza che divampino polemiche a ogni Gran Premio?
La confusione della FIA è stata più che evidente nella gestione della penalità di Alonso a Jedda. Aldilà della penalità e la presunta infrazione in sé, è il modus operandi della Federazione che desta grandi perplessità. Se l’obiettivo è essere più spettacolari, cosa c’è di più spettacolare di un ragazzo di 41 anni che parte a bomba e lotta come un matto per prendersi il centesimo podio in carriera? Ne sarebbe davvero valsa la pena di toglierglielo per una procedura errata del team?