F1 Recap – Red Bull, sliding doors

Nel precedente articolo di questa nostra rubrica abbiamo parlato di come la partnership Red Bull-Honda abbia portato ad una rinascita della casa motoristica giapponese. Oggi invece andremo ad analizzare quella che è stata la situazione in casa Red Bull, specialmente lo scambio di piloti avvenuto a metà stagione.

Gasly in, Ricciardo out

La novità, ad inizio stagione, in casa Red Bull, è stata senz’altro la partenza di Ricciardo, destinazione Renault, con l’ingaggio di Gasly come spalla di Max Verstappen. C’erano grandissime aspettative per il pilota francese, reduce da un 2018 in Toro Rosso di tutto rispetto e, ovviamente, dalla vittoria del campionato Gp2 2016. Gasly però, suo malgrado, si è trovato in una spirale di risultati negativi sin dal primo week-end di gara, aggiungendo, oltre allo scarso ritmo in qualifica, una scarsa attitudine ai sorpassi anche nei confronti di vetture più lente della sua Red Bull. Il punto più alto della sua permanenza in Red Bull è sicuramente stato il Gp di Silverstone, concluso al 4° posto. 

Scambio con Albon

Queste prestazioni, ben al di sotto delle aspettative, hanno portato la Red Bull a riflettere attentamente sul suo pilota durante la pausa estiva. Riflessione culminata con la retrocessione in Toro Rosso, promuovendo dal team satellite il rookie Alexander Albon. Albon è stato protagonista di una ottima prima parte di stagione in Toro Rosso, tanto che aveva chiaramente allungato il suo spettro sul sedile di Gasly, gara dopo gara. Albon ha debuttato nel Gp di Spa, uno dei più difficili del calendario, partendo dal fondo per una penalità, e giungendo al traguardo in 5° posizione, al termine di una ottima gara. Da li è stato un crescendo per il pilota anglo-thailandese, sempre protagonista di ottime gare e riuscendo anche ad essere abbastanza vicino a Verstappen, pur dovendosi adattare ad una vettura nuova a metà stagione. 

 

 

Destino e Karma

GP Brasile 2019 e la seconda posizione di Pierre Gasly Scuderia Toro Rosso

Il destino, o karma, ha però deciso una sorte beffarda per Albon e la Red Bull. Infatti, nel rocambolesco Gp del Brasile, dopo una gara fantastica, Albon si è visto speronare, a pochi giri dal termine, da Hamilton, mentre occupava la 2° posizione, finendo così fuori dai punti. Grazie al caos causato da questo contatto, è stato proprio Gasly con la Toro Rosso a guadagnarsi la 2° posizione, riuscendo a difenderla dagli attacchi di Hamilton fino al traguardo, riuscendo così a conquistare il suo primo podio in carriera con Toro Rosso, proprio a spese di un incolpevole Albon.

Sliding Doors

Come ben saprete, non è la prima volta che in Red Bull ci sono le cosiddette “Sliding Doors“. E’ successo, prima di quest’anno, nel 2016, quando un Kvyat ormai ai ferri corti con Helmut Marko, fu immeritatamente retrocesso in Toro Rosso per far spazio a un certo Max Verstappen, vincitore poi del Gp di Spagna, quello di esordio per lui in Red Bull. Ciò significa che vedere questo tipo di trasferimenti a stagione iniziata non è poi tanto utopistico, soprattutto se parliamo di Red Bull e di Helmut Marko. Aspettiamoci tutti qualche altra sorpresa allora, perchè in Red Bull le “Sliding Doors” sono ormai di moda.

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Vincenzo Ferrara, aspirante giornalista sportivo Siciliano, appassionato di motori e calcio. Frequento il "Piccolo Gruppo" di Michele Plastino, corso specializzato sul giornalismo sportivo.